In quest'articolo cito la Prof. Anna e la ringrazio per il suo lavoro sul blog aula lingue della Zanichelli. Oggi, ripassiamo un pó d'informazione sui verbi riflessivi e pronominali,e facciamo anche un paio di esercizi autocorrettivi, per ricordare i più usati.
FORMA RIFLESSIVA
I verbi riflessivi sono accompagnati da un pronome riflessivo (mi, ti, si, ci, vi, si) che concorda con il soggetto, vengono usati per indicare che l’azione espressa dal verbo riguarda direttamente il soggetto che la esegue. Tuttavia esistono tipi diversi di verbi riflessivi che si differenziano a seconda della funzione del pronome.
1– Forma riflessiva reciproca
”Gli orsetti si baciano”
"Ci vediamo domani!" indica che domani io vedrò te e tu vedrai me. Alcuni esempi: salutarsi, incontrarsi, abbracciarsi, baciarsi, dividersi, separarsi. L’azione si compie tra due o piú persone non si riflette solo su di una persona, per questo è reciproca.
2–Forma riflessiva “apparente”
“Anna si pettina i capelli”
A volte la particella pronominale non svolge la funzione di oggetto ma quella di complemento di termine: "Paolo si lava le mani" = "Paolo lava le mani a sé", "Andrea si taglia la barba" = "Andrea taglia la barba a sé".
Per questo motivo alcuni verbi riflessivi possono essere anche verbi transitivi (ovvero che hanno un complemento oggetto), come per esempio lavare o vestire. Questi verbi possono essere usati sia in maniera transitiva: io lavo una mela; io vesto un bambino; sia in maniera riflessiva: io mi lavo, io mi vesto. In questo caso l’azione espressa dal verbo si riflette direttamente sul soggetto. Altri esempi : mi cambio, mi pettino, mi diverto, ecc.
4– Molto spesso può capitare che gli italiani trasformino verbi che non sono riflessivi in verbi riflessivi, per esempio: "mi mangio un panino e mi fumo una sigaretta"; l’uso del pronome in questo caso sottolinea il soggetto che compie l’azione, in questo modo rendiamo l’informazione che viene data (mangio un panino e fumo una sigaretta) meno distaccata e quindi più personale.
FORMA PRONOMINALE
Ci sono poi i verbi pronominali: dal punto di vista formale questa coniugazione è identica a quella riflessiva poiché questi verbi sono accompagnati dalle particelle pronominali (mi, ti, si, ci,vi), ma, a differenza di quanto accade nei verbi riflessivi, in questo caso il pronome non è né complemento oggetto né complemento di termine.
Fanno parte dei verbi di forma pronominale:
– un gruppo di verbi intransitivi che vengono usati prevalentemente in questa forma: accorgersi, arrabbiarsi, pentirsi, ribellarsi, vergognarsi; sbagliarsi, cavarsela, arrangiarsi, farcela, aspettarsi
Vediamo ora come si coniugano i verbi riflessivi. Prendiamo come esempio il verbo chiamare nella sua forma riflessiva chiamarsi.
io
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mi chiamo
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tu
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ti chiami
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lui – lei
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si chiama
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noi
|
ci chiamiamo
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voi
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vi chiamate
|
loro
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si chiamano
|
ATTENZIONE!
Per formare l’infinito di un verbo riflessivo si unisce il pronome riflessivo all’infinito del verbo: lavare – lavarsi; incontrare – incontrarsi.
Con i verbi che reggono l’infinito, l’infinito dei verbi riflessivi si forma unendo il pronome possessivo relativo al soggetto all’infinito del verbo:
Devo alzarmi presto.
Devi alzarti presto.
Con i verbi modali (dovere, potere, volere) il pronome riflessivo si può trovare prima del verbo:
Mi devo alzare presto.
Ti devi alzare presto.
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Fonte consultata
ZANICHELLI AULA DI LINGUE